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Genova: un’altra vittima del fanatismo. Un altro frainteso

Il Notiziario ADI si occupa in questa edizione di un triste evento risalente ai giorni scorsi.
La mamma e la nonna di un neonato si erano accordati con un uomo, ritenuto dalle donne un “santone”, perché praticasse una circoncisione in casa. E’ successo a Genova.
Il fiocco azzurro ancora appeso dietro il portoncino d’ingresso dell’abitazione del capoluogo ligure – abitazione da cui, l’uomo che ha eseguito l’intervento sul bambino, si sarebbe presto allontanato.
La mamma, venticinquenne, e la nonna del piccolo sono state arrestate con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Lo stesso reato è stato contestato all’uomo, che, data la gravità delle condizioni del bambino, si è dato alla fuga. Il finto medico è stato rintracciato dalle forze dell’ordine su un treno a Ventimiglia, al confine con la Francia. Se ci fossero dei precedenti, il trentaquattrenne sarebbe accusato anche di abusivo esercizio della professione (medica).
Casi analoghi si erano verificati non molto tempo fa a Reggio Emilia, ai danni di un bambino di cinque anni, e a Monterotondo, in provincia di Roma, dove a morire dissanguato è stato un bimbo di due anni.
Si stima che ogni anno in Italia si eseguano due-tremila circoncisioni clandestine per motivi non sempre decifrabili.
Il fatto di Genova ci ricorda l’importanza di vigilare su tutte le forme di fanatismo religioso che, come in questi casi, possono sfociare in azioni sconsiderate a danno di innocenti, a veri e propri crimini.
Facendo riferimento alla Bibbia, la circoncisione è stato un segno distintivo voluto da Dio per contraddistinguere i discendenti di Abraamo. Segno di appartenenza spirituale, dunque, e memoria indelebile del patto tra Dio e gli Ebrei. Per i cristiani evangelici, con la venuta di Gesù Cristo, i precetti dell’Antico Testamento come la circoncisione hanno una valenza unicamente simbolica, rappresentando il segno interiore, non più fisico, del nuovo patto tra Dio e il credente. L’apostolo Paolo, infatti, parla di una nuova circoncisione, in relazione alla fede in Gesù; una circoncisione di natura spirituale, che simboleggia l’identificazione con il nostro Salvatore e la redenzione. Nella lettera ai Colossesi leggiamo:

“in Lui (Gesù Cristo”) siete anche stati circoncisi di una circoncisione non fatta da mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo” (Colossesi 2:11)

Quanto accaduto nel capoluogo ligure mette in evidenza, non solo la pericolosità del fanatismo religioso, ma la cautela nel recepire le notizie diffuse dai media. Mercoledì 4 aprile, infatti, un telegiornale nazionale nel dare la drammatica notizia ha raccontato la famiglia protagonista della tragedia di Genova è “di fede cristiana evangelica”, come per spiegare l’accaduto, mentre è noto che i cristiani evangelici non praticano la circoncisione. Non solo, il TG continua dicendo che la circoncisione era stato praticata “per motivi tradizionali, più che religiosi”, lasciando il dubbio che tali usanze possano essere legate all’appartenenza ecclesiastica della famiglia nigeriana, e non a tradizioni familiari o etniche…

Auspichiamo un maggiore approfondimento giornalistico, evitando così fraintesi intorno alla fede cristiana evangelica ed errate attribuzioni di pratiche spirituali.