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Porte Aperte: la persecuzione dei cristiani nel mondo e la World Watch List 2018

Porte Aperte ha pubblicato la WORLD WATCH LIST 2018, ovvero l’aggiornamento della lista con i primi 50 paesi nel mondo dove persiste la persecuzione anti-cristiana. L’unità operativa che lavora alla redazione della lista, pubblicata ogni anno, è composta da ricercatori interni ed esterni al team di OpenDoors. Garante della metodologia di ricerca è l’Istituto Internazionale per la Libertà Religiosa. Il documento, recentemente pubblicato, fa riferimento al periodo tra il 1 novembre 2016 e il 31 ottobre 2017 e segnala un dato impressionante e sempre più preoccupante: nel 2018 sono 215 milioni i cristiani perseguitati, ovvero 1 ogni 12.

Sul podio Corea del Nord e Afghanistan, paesi in cui possedere una Bibbia può portare al carcere, alla tortura o alla pena di morte. 

Per poter interpretare meglio il documento, viene rilasciata una definizione di persecuzione, intesa come «Qualsiasi ostilità subita come conseguenza dell’identificazione dell’individuo o di un intero gruppo con Cristo. Questa può includere atteggiamenti, parole e azioni ostili nei confronti dei cristiani». È bene specificare che la World Watch List si occupa di tutte le denominazioni cristiane, includendo «tutti coloro che si definiscono cristiani e coloro che appartengono a una comunità cristiana».

Nel resoconto ufficiale, pubblicato sul sito web, si illustra il triste bilancio dell’ultimo periodo di riferimento, negli stati di maggiore intensità persecutoria: «3.066 cristiani sono stati uccisi a causa della loro fede, mentre 15.540 edifici legati ai cristiani sono stati attaccati». I ricercatori segnalano, inoltre, che «le principali dinamiche persecutorie sono legate soprattutto all’oppressione islamica e al nazionalismo religioso di matrice induista e buddista».

Tra le nazioni indicate, oltre a quelle già conosciute, spuntano nomi che potevano sembrare improbabili: le Maldive ad esempio, meta di vacanze di molti italiani, si collocano al 13° posto. La Turchia, unica nazione del continente europeo a rientrare nella lista, si colloca invece al 31° posto. Presente al 23° posto, la Malesia, paese in cui da settembre 2016 si trovano i missionari del Dipartimento Estero ADI, Pasquale ed Ester Colucci.

«La persecuzione anti-cristiana – dichiara Cristian Nani, direttore di Porte Aperte – va ben oltre il numero dei martiri o le distruzioni di edifici cristiani. Essa si manifesta negli arresti senza processo, nei licenziamenti, nella violazione di diritti fondamentali, […] ma anche nei 1.240 matrimoni forzati e negli oltre 1.000 stupri, […] ma potenzialmente è enorme la realtà sommersa dei crimini non denunciati o non registrati contro i cristiani in molti paesi».

La Bibbia ci insegna che i cristiani di tutte le epoche sarebbero stati perseguitati per la loro fede ma, allo stesso tempo, questi dati devono farci riflettere, perchè come chiesa del Signore, siamo chiamati alla preghiera, alla solidarietà e alla collaborazione nella missione. Gesù, infatti, ha detto:

 «Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli» – Matteo 5:11,12