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Billy Graham: muore a 99 anni “l’Ambasciatore di Dio”

William Franklin Graham Jr., maggiormente conosciuto come Billy Graham, una delle personalità più conosciute della storia evangelica americana e mondiale dell’ultimo secolo, è stato “promosso alla Gloria” lo scorso 21 febbraio 2018, all’età di 99 anni. I funerali si sono tenuti a Charlotte (in North Carolina) sua città natale, venerdì 2 marzo, alla presenza delle principali cariche governative e di tanti rappresentanti del mondo evangelico, accorsi da ogni dove. La notizia della sua morte ha girato il mondo, rimbalzando sui principali giornali e canali d’informazione. Edizioni speciali, biografie e approfondimenti sono stati dedicati alla vita di quest’uomo, reso famoso dalla sua fede in Dio e dal suo servizio nell’evangelizzazione. Insomma, un evento che ha avuto una eco globale. Ma quali sono stati i motivi di una così grande fama?

Billy Graham è stato uno dei più conosciuti evangelisti degli ultimi tempi, un uomo che ha svolto il suo ministero predicando il Vangelo per oltre 60 anni. Il suo servizio è stato caratterizzato da circostanze davvero particolari: durante la Guerra Fredda, ad esempio, si è recato più volte a Berlino per portare il Vangelo in quella città divisa, divenuta simbolo della contrapposizione tra est ed ovest, visitandola ancora nel 1990 dopo la caduta del muro. Ha svolto il suo ministero pastorale anche come consigliere spirituale di 12 Presidenti degli Stati Uniti da Truman a Obama, da Eisenhower a Bush, da Johnson a Nixon, convinto che le autorità debbano essere oggetto delle preghiere dei credenti.

Sono 215 milioni, in 185 Paesi diversi, le persone che hanno ascoltato la sua predicazione e circa 2 miliardi quelle raggiunte dal messaggio di Cristo tramite i suoi programmi sui media, i libri e le campagne evangelistiche.

Graham è stato un uomo di spiccata integrità personale e ministeriale, tanto da pretendere trasparenza non solo dalla sua vita, ma anche da quella dei suoi collaboratori. Insomma, niente ville di lusso, jet privati e conti correnti milionari, ma piuttosto uno stile di vita sobrio ed equilibrato, nonostante la possibilità di gestire somme ingenti grazie alle innumerevoli offerte ricevute.

«The Bible says»la Bibbia dice – è probabilmente l’espressione più ricorrente nella predicazione di Graham. Quando veniva intervistato per esprimere pareri su vicende o argomenti, rispondeva sempre «Non importa cosa pensa Billy Graham, è importante cosa insegna la Bibbia». Tante sono state le occasioni e le offerte ricevute per ricoprire cariche ministeriali o governative, ma Graham si è sempre dichiarato impegnato come «Ambasciatore di Dio».

Eppure Graham si è impegnato affinché questo ministero forse separato dalla sua persona, dai suoi limiti fisici e temporali. Per questo nel 1950 fondò la BGEA – Billy Graham Evangelistic Association, affinché i principi di consacrazione nel servizio a Dio, di amore per la Bibbia, d’integrità e serietà, continuassero oltre il suo ministero personale. Ancora oggi, l’opera della BGEA incoraggia e sostiene attivamente la testimonianza cristiana presente in tutto il mondo e contribuisce all’evangelizzazione nei Paesi che non mai stati raggiunti dal Vangelo oppure dove esso non è ancora ampiamente diffuso.

Figlio del sogno evangelistico di Graham è MY HOPE, progetto che, a novembre di quest’anno, potrà coinvolgere anche le chiese evangeliche italiane in eventi evangelistici contemporanei su tutto il territorio nazionale.

Mentre nei giorni scorsi tante voci hanno onorato la memoria di questo uomo di Dio, quanti condividono la sua stessa “passione per le anime” possono fare proprio l’invito della Bibbia in Filippesi 2:29 che dice: «Abbiate stima di uomini simili», raccogliendo il testimone spirituale per il nostro tempo e la nostra generazione.