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Clonate due scimmie in Cina: timore per una futura clonazione umana

È notizia di qualche giorno fa, ma che ha subito fatto il giro del mondo, quella di alcuni ricercatori in Cina che sembra siano riusciti a clonare 2 scimmie attraverso la stessa tecnica utilizzata nel 1996 per far nascere il primo mammifero clonato nella storia: la pecora Dolly. Il lavoro di questa equipe cinese è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Cell e ha destato tanto consenso della comunità scientifica, che plaude al grande traguardo raggiunto, quanto scalpore nel resto dell’opinione che teme la possibilità concreta, nell’immediato futuro, di assistere alla clonazione umana.

Dal 1996 a oggi sono stati clonati vari tipi di animali (mucche, conigli, cani), ma mai una scimmia. Nel 1999 in America alcuni scienziati sono riusciti a replicare un macaco, ma la tecnica usata non era una vera e propria clonazione.

Molti ricercatori hanno provato a riproporre lo stesso esperimento della pecora Dolly sui primati, ma l’estrema complessità dei meccanismi cellulari di questo tipo di mammiferi, geneticamente molto vicini all’uomo, ha sempre reso ardua questa impresa. Fino a oggi.

Gli autori dello studio e altri colleghi che commentano il lavoro svolto, sono convinti di aver abbattuto una grande barriera e che da ora in poi ci saranno grandi possibilità di utilizzare le scimmie clonate per studiare molte malattie complesse come il Parkinson, l’AIDS e l’Autismo… e ovviamente per cominciare a parlare di Clonazione Umana.

Il mondo accademico esprime il proprio interesse a sperimentare la clonazione umana perché si aprirebbero interessanti scenari per diversi campi di ricerca soprattutto medica.

La tecnica tuttavia, è molto inefficiente, basti pensare che in questo esperimento sono stati utilizzati 79 embrioni in 21 scimmie surrogate e soltanto 6 gravidanze che hanno portato a 2 sole scimmie per ora ancora sane.  Non esistono, inoltre, leggi a livello internazionale per la regolamentazione di questo tipo di ricerca e molti ricercatori affermano che la clonazione umana per ora non sia necessaria e sarebbe addirittura irresponsabile.

Eppure la clonazione umana spaventa la maggior parte delle persone, cristiane e non. I film, la letteratura SCI-FI e molte fantasie sull’argomento hanno alimentato da sempre le paure di tutto il mondo, che spesso sfociano in allarmismi esagerati e complottismi.  Nonostante non ci siano nella Bibbia dirette indicazioni su questo tema, come cristiani intendiamo affrontarlo con equilibrio e con la guida dello Spirito Santo.

Siamo perplessi di fronte a questo tipo di notizie perché crediamo nella Rivelazione biblica dove è chiaramente indicato che Dio è il Creatore della vita, Colui che ne ha determinato i meccanismi della procreazione, il Padre celeste che definisce l’inizio e la fine dell’esistenza (1 Samuele 2:6). È scritto fin dai primi capitoli della Genesi che Dio ha stabilito che la procreazione debba avvenire dall’unione di cellule maschili e femminili (Genesi 4:1) e sappiamo che la Sua Creazione è molto buona (Genesi 1:31).

Le tecnologie che si dedicano alla clonazione si allontanano di parecchio dal modello progettato da Dio, utilizzando le cellule di un solo individuo, ecco perché per noi cristiani questo tipo di ricerca è eticamente inaccettabile.

La tecnica perfezionata dall’equipe cinese, inoltre, è stata dichiarata ancora troppo inefficiente. Ci sono voluti molti tentativi, aborti e gravidanze difficili prima di arrivare a questi risultati, e non si ha neanche la certezza che questi due cloni di scimmia rimarranno sani e vivi a lungo. Queste tecniche permettono alla scienza di fare passi da gigante, ma le effettive conseguenze e l’impatto che esse generano non sono ancora sotto controllo. L’uomo vuole avere accesso ai meccanismi che sono una prerogativa divina e piegare i meccanismi della via a proprio piacimento, ma spesso produce più morte che vita. L’uomo gioca con elementi che non conosce e non sa esattamente cosa fa e le conseguenze che può generare (Giacomo 4:13-16 – Ecclesiaste 8:7-9; 9:1;).

L’uomo è stato creato con grandi abilità e intelligenza, ma anche con una grande responsabilità. Il progresso scientifico non è da condannare, soltanto un suo uso irresponsabile che non rispetta il creato e il Suo creatore:

Il principio della scienza è il timore dell’Eterno – Proverbi 1:7

In una società che si allontana sempre di più dal proprio Creatore, continuiamo ad annunciare che c’è un solo Dio e un solo Signore che ha soffiato il Suo Spirito su di noi per darci la vita materiale e spirituale. Parliamo della vita come un bene prezioso che Dio offre all’uomo e che deve essere trattata con rispetto e riguardo verso chi l’ha donata.

Lo Spirito di Dio mi ha creato, e il soffio dell’Onnipotente mi dà la vita – Giobbe 33:4