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Occidentali’s Karma – Pubblicato articolo su Svolta

Pubblicato sul sito web e sulle pagine del progetto Svolta un interessante articolo che approfondisce uno dei temi più discussi, analizzati di questo periodo, che ha a che fare con molti principi di base della società italiana, facente parte a pieno titolo, di quella più largamente definita come “occidentale”. Partendo proprio da questa espressione, ci colleghiamo al contenuto dell’articolo pubblicato, che vuole lanciare degli spunti di riflessione sui quei valori ampiamente punzecchiati dal vincitore dell’ultimo festival di Sanremo, Francesco Gabbani, con la sua canzone “Occidentali’s Karma”.

L’articolo, a firma della redazione di Svolta, introduce il successo di Sanremo, ascoltato da milioni di italiani, come un ironico mix di scetticismo, che colpisce (ancora una volta) la fede, la religione in generale e deride la spiritualità che ci circonda. Pur rifuggendo l’intento di dedicarsi alla sola critica musicale, e sapendo che qualsiasi lettura del testo potrebbero essere superata da altre, l’articolo ripercorre il tema, analizzandolo in chiave cristiana, ma stavolta… accompagnata dalla fede in Cristo Gesù, quale “unica via per il cielo”.

Non si può ignorare che la composizione tratti in modo spassionato e divertente un tema molto delicato, come la spiritualità in generale, che sebbene sia ispirata all’Oriente viene puntualmente riproposta in salsa commerciale nel superficiale Occidente.E già dalle prime battute il testo mette in evidenza che questa spiritualità sarebbe ormai da considerarsi superata di fronte all’evoluzione raggiunta oggi dalla società umana.

Sono diverse infatti le prospettive proposte, partendo da quella darvinista, citando la “scimmia nuda”, espressione con la quale l’etologo e zoologo Desmond John Morris chiamava l’essere umano per sottolineare che, in fin dei conti, si tratti soltanto di un primate, passando poi da quella socio-culturale, nella quale presentare l’autocompiacimento odierno, arrivando poi a trattare gli argomenti legati alla spiritualità come una delle ennesime mode, vissuta in maniera superficiale ed auto-compiacente, complice anche la varietà di contenuti ai quali tutti possono accedere (secondo le proprie voglie) grazie alla tuttologia del web, nell’epoca dell’effimero e dell’esteriorità dei selfie.

Non è la prima volta che questo genere di messaggi arriva alla gioventù italiana, anche cristiana. L’articolo infatti non si propone di controbattere di per se una composizione artistica, ma di lanciare dei temi di riflessione sui quali i giovani credenti dell’era del web 2.0 (forse anche 3.0) possono e devono meditare e discutere. Gabbani aveva già vinto Sanremo giovani l’anno scorso con “Amen”, una canzone simile per tematiche, che si riferiva proprio al cristianesimo “tradizionale” in modo polemico, come fa “Occidentali’s Karma” con la cultura orientale. Entra i testi sono stati scritti dallo stesso autore: Fabio Ilacqua.

Il messaggio è chiaramente esposto: il Gesù della Bibbia sarebbe un personaggio utopistico, così come le descrizioni di Genesi 1 e 2, definite come “un sogno da cui svegliarsi”. L’umo avrebbe creato quei racconti per illudere se stesso, come in un sogno, immaginando un mondo nel quale “non vi era la guerra, la morte, la malattia, la sofferenza” ma l’emancipazione sociale, culturale e scientifica lo avrebbero fatto svegliare.

Cosa dire in risposta al messaggio scettico, deluso e agnostico di Gabbani e Ilacqua, che non contempla “storie dal gran finale”? Questo messaggio oramai martellante e pieno di scetticismo, proveniente da ogni dove, non è altro che un’altra forma di religiosità, basata sull’autocompiacimento, in cui Dio resta un personaggio piccolo, gestibile a proprio uso e consumo, addirittura silenzioso o inesistente – così distante dal Dio vivente e vero presentato nella Bibbia.

Ma se andiamo alla Parola di Dio potremmo scoprire che, in realtà, si è “addormentati” piuttosto quando si pensa che l’uomo sia soltanto una scimmia nuda e che quindi la morte su questa terra concluda definitivamente il suo percorso. Ci sarebbe da chiedersi come mai, dalla notte dei tempi, gli esseri umani sentono forte questo bisogno di dedicare tempo, parole e attenzione alla componente spirituale? Vediamo cosa dice la Bibbia di tutto questo, con una espressione semplice e disarmante allo stesso momento:

“Dio ha fatto ogni cosa bella al suo tempo: Egli ha perfino messo nei loro cuori il pensiero dell’eternità.”
Ecclesiaste 3:11