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La “Stella” dei magi d’Oriente

In alcuni periodi dell’anno alcuni argomenti biblici ritornano di particolare attualità, specie per quanto attiene la relazione che essi hanno o hanno avuto con i fenomeni naturali che ci circondano. E’ il caso della famosa “stella” che condusse i magi d’Oriente a trovare Gesù appena nato per onorarLo con dei doni ed adorarLO.  Il testo biblico che espone l’accaduto si trova nei primi versetti del secondo capitolo di Matteo: “Gesù era nato in Betlemme di Giudea, all’epoca del re Erode. Dei magi d’Oriente arrivarono a Gerusalemme, dicendo: «Dov’è il re dei Giudei che è nato? Poiché noi abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo».”

I magi di cui parla l’evangelista Matteo sono probabilmente dei sapienti appartenenti a dei popoli stranieri, forse provenienti da Babilonia o dalla vicina Persia. Erano studiosi che, fra i tanti interessi, si occupavano anche di studiare il cielo e di cercare fare valutazioni e di fornirne spiegazioni ed interpretazioni. La Bibbia non specifica quanti fossero. Alcune tradizioni legate ai cosiddetti “vangeli apocrifi” indicherebbero un numero specifico ed i nomi, ma Matteo non li quantifica né li identifica in alcun modo.  Il loro viaggio dovette durare sicuramente parecchi mesi: ebbero dunque il tempo di “osservare la stella” e partire per Betlemme.

L’evangelista Matteo scrive di un generico “astro” che questi studiosi videro e che li condusse nel loro viaggio. Questo termine viene tradotto nelle nostre versioni come stella. Ma cos’era esattamente? Nel corso dei secoli sono state avanzate molte ipotesi; proviamo a riassumerne alcune, supponendo sia stato un fenomeno naturale effettivamente spiegabile in termini astronomici! Non si può escludere, ovviamente, l’eccezionalità dell’accaduto, specialmente se posta in relazione alla circostanza biblica.

Alcuni hanno proposto le meteore o gli sciami meteorici, quelle che comunemente vengono chiamate “stelle cadenti”, ma esse presentano il problema d’essere visibili solo alcune notti all’anno, con una durata di pochi minuti al massimo: un evento simile sarebbe stato osservato da tutti e non solo dai magi!

Altri, invece, hanno pensato alla morte di alcune stelle di grande massa, chiamate supernove, che esplodendo producono una luminosità intensissima, chiaramente distinguibili dal cielo consueto: ma anche questa ipotesi presenta l’inconveniente che tutti avrebbero potuta osservarla, non solamente dei sapienti provenienti dall’Oriente! Inoltre, esse si muovono esattamente come le altre stelle in cielo, dunque non ci sarebbe stata la peculiarità d’indicare la direzione ed il luogo dove si trovava Gesù.

Spesso, soprattutto nell’iconografia, la si identifica come “stella cometa”, in virtù del fatto che Giotto, nel 1300 circa, affrescando una cappella a Padova, la ritrasse come una cometa, un oggetto molto diverso dalle stelle. In effetti, in Palestina, fra il 5 ed il 4 a.C., furono visibili alcune comete, ma anche in questo caso queste potevano essere viste da tutti, indistintamente, senza indicare alcunché, in quanto hanno delle orbite tali da farle apparire come degli oggetti celesti di passaggio, che non si fermano.

Un’altra spiegazione che incontra il favore di molti studiosi, invece, è quella della congiunzione planetaria: i magi, osservando i cieli, avrebbero potuto notare delle configurazioni planetarie inusuali. Si ha una congiunzione quando, prospetticamente, due corpi celesti ci appaiono allineati, osservandoli dalla Terra.

Cosa può essere accaduto in tal senso? Fra il 7 ed il 6 a.C. Giove e Saturno hanno iniziato ad avvicinarsi fra loro, all’interno della costellazione detta “dei Pesci”, consentendo ai magi di rilevare la rara congiunzione planetaria ed iniziare il loro viaggio verso Betlemme, dove, alcuni mesi dopo, avrebbero ritrovato esattamente allo zenit, cioè proprio sopra di loro, e, praticamente quasi immobile, la congiunzione che essi avevano iniziato ad osservare in oriente. Da notare che i pianeti appaiono come delle stelle in cielo, dunque tutti avrebbero potuto notarli, ma solo occhi esperti ne avrebbero potuto capire la portata e coglierne il senso. L’interpretazione che essi ne diedero nella loro cultura d’origine era che un Re, rappresentante di Dio in Terra, stava nascendo nella casa di Davide! Ed andarono e Lo adorarono, portandoGli dei doni speciali: oro, incenso e mirra.

Occorre ricordare che si tratta sempre di ipotesi, assumendo sia accaduto un evento naturale effettivamente spiegabile in termini astronomici! Dio è potente a compiere qualsiasi cosa, anche non avvalendosi di percorsi ciclici o naturalmente comprensibili perché è il Creatore dell’Universo ed è l’Onnipotente, e non sempre riusciamo ad individuare approfonditamente in modo in cui Egli opera!

Ma con quella “stella”, Dio ha voluto in qualche modo anticipare quella che sarà la chiamata universale dei credenti, scegliendo dei pagani, con delle credenze non rigorose, per omaggiare per primi, insieme ai sapienti e ai pastori, il Salvatore del mondo, e rammentando che Dio si rivela, anche in maniera non convenzionale, a tutti gli uomini che sono sinceramente disposti ad ascoltarLo.

Quando videro la stella, i magi d’Oriente si rallegrano di grandissima gioia perché riconobbero che Dio li aveva guidati: anche noi, quando siamo guidati dal Signore, proviamo pace e gioia, e siamo preservati dal male, così come accadde a loro:

Quando videro la stella, si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi, lo adorarono; e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra.  Poi, avvertiti in sogno di non ripassare da Erode, tornarono al loro paese per un’altra via.” (Matteo 2: 10-12)