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Profondamente falso

Tutto profondamente falso… in una parola “Deepfake” che trae la sua origine dalle parole “fake”, cioè falso e “deep learning” ovvero apprendimento profondo.

Non siamo davanti alla semplice ed ennesima “bufala” o “fake news” ma si tratta di una tecnica di Intelligenza Artificiale basata sulla sintesi di immagini umane combinate e sovrapposte dal computer, che utilizza dei complessi algoritmi di apprendimento; tutto ciò che ne scaturisce è interamente falso ma talmente realistico da mettere in difficoltà anche il più attento esperto di fotomontaggio. Anche se siamo abbastanza abituati agli effetti speciali del mondo del cinema dove per l’interpretazione di un personaggio non realistico, un attore anziché comparire in pellicola col suo volto presta le sue sembianze agli effetti speciali per dar vita ad un personaggio totalmente computerizzato, i risvolti dal punto di vista etico della tecnica Deepfake ci fanno sorgere diversi interrogativi – specie per la facilità di impiego anche attraverso semplici applicazioni per smartphone.

Nel luglio del 2017 un articolo dell‘Economist raccontò il fenomeno quando era ancora poco popolare, spiegando come un semplice codice informatico fosse in grado di modificare l’audio o le immagini di un video per far dire o fare ad una persona cose mai avvenute nella realtà. Quella che inizialmente sembrava una tecnologia solo alla portata di pochi esperti di informatica, nel giro di pochi mesi è diventata accessibile a un pubblico più ampio grazie ad applicazioni facilmente disponibili: oggi la possibilità di incorrere in video fasulli realizzati per manipolare la realtà è sempre più alta.

Se già oggi è difficile smentire una menzogna sul nostro conto immaginiamo se fosse possibile creare un video falso dove siamo noi stessi a darne conferma. Sempre più facile è l’accesso alla tecnologia, sempre più probabile sarà l’utilizzo di questa tecnica in modo pericoloso.

Resta il monito per ogni credente di questo tempo ad essere amante delle cose vere rifiutando la menzogna e le opere delle tenebre. L’apostolo Paolo scriverà: “Quindi, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri” (Filippesi 4:8)

Ancora oggi siamo rassicurati da un Dio che in prima Persona viene a salvare il Suo popolo invitandolo a cercare il Suo volto e l’Evangelo di Gesù Cristo non è una notizia manipolata da qualche algoritmo bensì è indirizzata al cuore dallo Spirito Santo che ci esorta ricordandoci “che quand’Egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché lo vedremo com’Egli è” (1 Giovanni 3:2).

Tutt’altro che profondamente falso: la speranza di conoscere Gesù e sperimentarlo genuinamente nella propria vita è un fatto radicalmente vero!