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La foresta Amazzonica in fiamme!

Anche se la notizia non è più presente sulle prime pagine dei quotidiani, perchè ad essere interessate dal problema sono le altre zone del pianeta, le enormi devastazioni causate dagli incendi alla foresta amazzonica rimangono come una cicatrice sul pianeta, ben visibile anche dallo spazio.

Le motivazioni di questo scempio sono evidentemente economiche: Gli oltre 120 milioni di smartphone che si trovano solo nelle case degli italiani sono infatti piccole miniere di rame, ferro, argento e, appunto, oro. E «non c’è modo di far uscire l’oro delle miniere dell’Amazzonia senza distruggere la foresta», come ha dichiarato al sito BuzzFeed News Miles Silman, co-fondatore del Centro de Innovación Científica Amazónica della Wake Forest University. «Più acri si tagliano, più oro si ottiene», ha spiegato. «E il rapporto è direttamente proporzionale».

Davanti a fatti ed eventi che incidono in maniera negativa sull’ambiente e sul pianeta nel quale viviamo, come cristiani desideriamo sottolineare le verità bibliche che riguardano il nostro rapporto con la creazione. Verità che sono vere e proprie “direttive” per la salvaguardia della creazione che, se osservate, ci pongono al centro del piano di Dio concepito per il bene temporale ed eterno di ogni creatura.

Il racconto biblico della creazione evidenzia prima di tutto la “proprietà” di Dio sul creato e sulla natura: “Nel principio Dio creò i cieli e la terra.” (Gen. 1.1) Proprietà che non può e non deve essere usurpata dall’uomo: “Dio il SIGNORE piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi pose l’uomo che aveva formato.” (Gen. 2:8)

La responsabilità dell’uomo come “custode” del pianeta è evidente nella Sacra Bibbia: ”Dio il SIGNORE prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse.” (Gen. 2:15) Custodire vuol dire “difendere, stare in guardia, preservare”.

Al compito di “custode” il testo biblico aggiunge quello di “lavoratore”. Questo ruolo non può essere inteso come semplice “sfruttamento” delle risorse teso ad impoverire il “giardino”con la logica dell’“usa e getta”, ma come impegno ad un utilizzo equilibrato e rispettoso di quanto in esso contenuto, sapendo che ogni amministratore sarà chiamato a rendere conto del suo operato: “Del resto, quel che si richiede agli amministratori è che ciascuno sia trovato fedele.” (1 Cor. 4:2)

Anche su queste tematiche così importanti per la sopravvivenza del genere umano, la Parola di Dio ha un messaggio attuale ed efficace che aspetta solo di essere ricevuto e attuato: “Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel SIGNORE, suo Dio, che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò ch’è in essi; che mantiene la fedeltà in eterno” (Salmo 146:5,6)